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In vigore le nuove norme sui cittadini comunitari

Introdotta la dichiarazione di presenza - Entrate in vigore le nuove norme sui cittadini comunitari.

La principale novità, è rappresentata dalla dichiarazione di presenza, che il cittadino comunitario o i suoi familiari potranno rendere presso gli uffici di polizia, secondo una procedura che presto verrà definita dal Viminale.

La dichiarazione, potrà dimostrare da quanto tempo il cittadino comunitario ha fatto ingresso in Italia. In mancanza di tale dichiarazione, si presuppone (salvo prova contraria) che il soggiorno ha avuto una dura da oltre tre mesi, e quindi, potrà essere allontanata dal territorio italiano .

I casi di espulsione dei cittadini comunitari:

- sicurezza dello Stato, motivi imperativi di pubblica sicurezza, altri motivi di ordine pubblico o di pubblica sicurezza.

Il Ministro dell'Interno per motivi di sicurezza dello Stato può ordinare ad un cittadino comunitario un cittadino comunitario di essere accompagnato alla frontiera, dopo la convalida da parte del Tribunale.

Il divieto di reingresso è previsto fino a dieci anni (chi lo trasgredisce rischia fino a 2 anni di reclusione). Su richiesta dell’interessato può essere revocato, se sono trascorsi almeno tre anni dall’avvenuta esecuzione e sono venute meno le circostanze che hanno portato all'espulsione.

L'espulsione è eseguita immediatamente dal Qustore subito dopo la convalida del Tribunale anche per "motivi imperativi di sicurezza pubblica", ma il divieto di reingresso è al massimo di cinque anni.
Viene colpito chi con il suo comportamento, rappresenta una "minaccia concreta, effettiva e grave" alla dignità umana, ai diritti fondamentali della persona o all'incolumità pubblica, una valutazione che può tenere conto anche di precedenti penali identificati nel decreto.

Questa espulsione, viene ordinata con un atto motivato del prefetto, oppure del ministro dell'Interno se riguarda cittadini europei che sono qui da almeno dieci anni o minorenni e anche in questo caso si può chiedere, dopo almeno tre anni, la revoca del divieto di reingresso.
Chi non rispetta il divieto è punito con la reclusione fino a un anno.

L’allontanamento è previsto di chi non ha più i requisiti per rimanere in Italia:
per chi non lavora e non ha altri mezzi sufficienti per mantenersi.
In questo caso il prefetto consegna un provvedimento di allontanamento all'interessato, che avrà almeno un mese per andare via dall’Italia, ma una volta in patria dovrà presentarsi presso un nostro consolato. Per questo provvedimento non è previsto alcun divieto di reingresso, ma chi viene sorpreso nuovamente in Italia senza un'attestazione del consolato è punito con arresto fino a sei mesi e ammenda fino a 2000 euro.

Tutti questi tipi di allontanamenti potranno infatti essere adottati anche tenendo conto delle "segnalazioni motivate del sindaco del luogo di residenza o di dimora del destinatario del provvedimento"

Il ricorso contro le espulsioni per sicurezza dello stato e per ordine pubblico (ordinate dal ministro) si può presentare ricorso al Tar di Roma, contro quelle per pubblica sicurezza, per motivi imperativi di pubblica sicurezza e perché sono cessate le condizioni del soggiorno (ordinate dal prefetto) il ricorso va presentato presso il tribunale della provincia in cui sono stati adottati, anche tramite le rappresentanze consolari italiane. La presentazione del ricorso non sospende però l'esecuzione delle espulsioni per sicurezza dello stato e motivi imperativi di pubblica sicurezza.

Scarica

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Istanza di interpello – Imposta di bollo - rilascio della carta di soggiorno a favore dei familiari dei cittadini dell’unione non aventi la cittadinanza in uno stato membro - Richiesta parereRisoluzione Agenzia delle entrate < 17 settembre 2009

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Circolare n. 13 del 28-10-2008

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Articolo correlato

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DECRETO LEGISLATIVO 28 Febbraio 2008, n. 32
Modifiche e integrazioni al decreto legislativo 6 febbraio 2007, n. 30, recante attuazione della direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri. (GU n. 52 del 1-3-2008 )

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Messaggio dell'INPS relativo al diritto dei cittadini UE e dei loro familiari di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri". Titoli di soggiorno e riflessi sulle tutele previdenziali e assistenziali.

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Scheda riepilogativa INPS sui "Titoli di soggiorno"

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Martedì, 4 Marzo 2008 - a.p.


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