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Niente espulsione negli Stati Uniti per reati di droga

Lo ha stabilito la Suprema Corte che ha accolto il ricorso di un messicano - Fino a qualche tempo fa, l’espulsione era automatica, soprattutto per reati con aggravanti, come il possesso anche di piccole dosi di droga. Succedeva che un messicano, residente negli Stati Uniti da quando aveva 5 anni, fu sorpreso prima con qualche grammo di marijuana, un anno dopo con una singola pillola di un potente ansiolitico. In totale ha scontato 30 giorni di carcere e l’espulsione incombeva su di lui. Ma dopo aver fatto ricorso, la Suprema Corte all’unanimità ha deciso che bisogna essere più elastici, soprattutto per chi come il ragazzo messicano, legalmente residente nel paese americano e ha sempre lavorato per la nazione che lo ospita.

"Non riteniamo che una condanna di 10 giorni per possesso in autorizzato di Xanax debba essere considerata reato aggravato", ha detto il giudice della Corte Suprema Stevens. "Gli immigrati che violano la legge devono poter fare appello davanti a un giudice prima di subire l'espulsione automatica".

La decisione della Corte Suprema è sicuramente legata anche al provvedimento del governatore della California, Arnold Schwarzenegger, di ridurre la popolazione carceraria di 46.000 detenuti nei prossimi due anni.

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Giovedì, 17 Giugno 2010 - a.p.


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