No al prolungamento del trattenimento fino a 18 mesi - E' iniziata ieri la discussione parlamentare alla Camera sulla conversione del decreto legge per il recepimento della Direttiva recante norme e procedure comuni sul rimpatrio degli stranieri il cui soggiorno è irregolare, la più comunemente chiamata "direttiva rimpatri". In quest'occasione, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha chiesto disposizioni più favorevoli alle persone interessate, nel rispetto degli obblighi internazionali sui diritti umani e sull'asilo.

E' di parere favorevole sul rimpatrio volontario da parte di quei stranieri che sono irregolari in Italia, ma la preoccupazione maggiore è data dall'esensione della durata massima del trattenimento nei centri di identificazione ed espulsione (CIE) fino a 18 mesi.

La richiesta dell'Unchr è quella di diminuire tale termine di trattenimento e comunque di garantire maggiori garanzie sui diritti di vivibilità all'interno dei centri di qualsiasi tipo.

Infine, l'Altro Commissariato sostiene con forza l'introduzione di un esplicito riferimento al principio di non respingimento (non-refoulement), richiamato dalla Direttiva stessa in diversi punti.

Martedì, 12 Luglio 2011 - a.p.