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Permesso soggiorno per chi denuncia lo sfruttamento da parte del datore di lavoro

Sarà rilasciato per motivi umanitari e avrà durata di sei mesi - E' stato approvato ieri dal Consiglio dei Ministri lo schema di decreto legislativo che recepisce la Direttiva europea n. 53/2009, che di fatto introduce norme relative a sanzioni e a provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che occupano cittadini extracomunitari irregolarmente soggiornanti.

Le sanzioni per i datori di lavoro che vengono scoperti ad utilizzare manodopera "in nero" saranno davvero salate. Si parte da un minimo di 1.000 euro per quanto riguarda la sanzione amministrativa e può avere anche risvolti penali.

Lo schema di legge, quando sarà approvato definitivamente, metterà la parola fine per quei datori di lavoro che, una volta macchiatisi di tali reati, non potranno in nessun modo accedere alle procedure di assunzione di cittadini extracomunitari attraverso i flussi d'ingresso.

La novità più importante riguarda sicuramente la concessione del permesso di soggiorno agli stranieri che decidono di collaborare con le autorità, denunciando la propria precaria condizione lavorativa. Il permesso di soggiorno sarà rilasciato per motivi umanitari, con validità di sei mesi
e sarà rinnovabile e convertibile.

La Direttiva 2009/52/CE, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea del 30 giugno 2009,  ha però un risvolto davvero unico nel suo genere. Da una parte prevede la possibilità da parte dello straniero di denunciare il suo sfruttatore, dall'altra non è prevista alcuna sanzione nel caso in cui sia lo stesso datore di lavoro ad autodenunciarsi, con buone possibilità di regolarizzare la situazione contrattuale dei propri dipendenti extracomunitari clandestini.



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Sabato, 7 Luglio 2012 - a.p.


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