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Bologna, chiesta la chiusura del centro di identificazione ed espulsione

Condizioni igienico-sanitarie pessime e ritardi negli stipendi, questi i problemi della gestione del consorzio siciliano - Ancora una volta si torna a parlare della gestione dei centri di accoglienza e di come spesso gli enti gestori non pensano a migliorare i servizi resi ai cittadini extracomunitari ospitati, ma anzi spesso non sono rispettose della dignità umana.

Stavolta è la Cgil che chiede a gran voce la chiusura del centro di identificazione ed espulsione di Bologna, attualmente gestito dal consorzio Oasi, che sono succeduti alla gestione della Misericordia.

"La situazione in cui versa lo stabile di via Mattei dal punto di vista sanitario, per servizi igienici, clima interno, strumenti e forniture per gli ospiti costretti a vivere al limite dell'indigenza", queste sono le parole del comunicato Cgil che è stato inviato ieri al Prefetto di Bologna. Ma non è tutto. Tra i problemi c'è anche la questione degli stipendi per i dipendenti del consorzio che deve ancora retribuire la mensilità di dicembre 2012 ai lavoratori assunti dall'1 novembre 2012.

La richiesta del sindacato è dunque che si "metta la parola 'fine' ad una situazione che appare sempre piu' degradata" e per questo dovrà intervenire anche il Ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri.

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Sabato, 26 Gennaio 2013 - a.p.


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