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Decreto immigrazione, abolito il permesso di soggiorno per motivi umanitari

Il decreto pubblica in gazzetta ufficiale - Il decreto immifrazione è stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale,  e prevede l' abolizione del permesso di soggiorno per motivi umanitari, toglie di fatto la competenza alle Commissioni territoriali e questure di valutare con eccessivo potere interpretativo i casi in cui sussisterebbero "gravi motivi di carattere umanitario" o "seri motivi, in particolare di carattere umanitario o risultanti da obblighi costituzionali o internazionali dello Stato italiano". Viene sostituito da un "permesso speciale" della durata di un anno previsto per le vittime di grave sfruttamento, motivi di salute, violenza domestica, calamita' nel paese d'origine, cure mediche, atti di particolare valore civile.

Il decreto prevede anche il diniego o la revoca della protezione internazionale, nei confronti di migranti che hanno commesso reati per: violenza sessuale, la mutilazione degli organi genitali femminili, la resistenza o la violenza nei confronti del pubblico ufficiale, lesioni gravi e gravissime, rapina, furto aggravato compresi quelli in abitazione e traffico di stupefacenti. Inoltre è prevista la sospensione della domanda d'asilo in caso di pericolosità sociale o condanna in primo grado.

Viene aumentata la permanenza nei Centri per il rimpatrio (CPR) da tre a sei mesi per facilitare l'espulsione degli immigrati irregolari.
Per aumentare il numero dei rimpatri verso i Paesi di origine o provenienza per coloro che non hanno titolo a rimanere le nostro territorio, il testo prevede lo stanziamento di 3,5 milioni di euro che si aggiungono ai 42 milioni tolti dal fondo per l’accoglienza disposto a luglio sempre dal capo del Viminale.

Il sistema Sprar per l’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati sarà limitato solo a chi è già titolare di protezione internazionale o ai minori stranieri non accompagnati.

La "Revoca della cittadinanza italiana" verrebbe applicata ai cittadini stranieri che rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale, avendo riportato condanne per gravi reati commessi con finalità di terrorismo o eversione.


Decreto Legge 4 ottobre 2018, n. 113 (GU Serie Generale n.231 del 04-10-2018






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Giovedì, 18 Ottobre 2018 - a.p.


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