Immigrati, conclusi a Roma i primi corsi nelle moschee


Il progetto formativo di educazione civica "Laboratorio di cittadinanza"

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Favorire l'alfabetizzazione e l'educazione civica degli immigrati musulmani. E' stato questo il senso di 'Laboratorio cittadinanza', il percorso formativo di educazione civica promosso dal ministero della Solidarieta' sociale, partito il 2 aprile scorso a Roma e concluso l'8 luglio, illustrato questa mattina nella grande Moschea di Roma nel corso di una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato il ministro della Solidarieta' sociale Paolo Ferrero e Abdallah Redouane, responsabile del Centro islamico culturale d'Italia. Il progetto e' composto da due filoni: uno linguistico per le donne realizzato presso il centro islamico culturale d'Italia-Grande Moschea, e uno di cultura generale e di educazione civica presso la moschea Al Fath di via della Magliana a Roma.

Il corso, a cui hanno partecipato 20 uomini e 15 donne appartenenti alla comunita' musulmana della capitale, e' il primo del genere realizzato e tenuto in un luogo di culto. "E' un primo passo -ha detto Ferrero- noi italiani sovente vediamo le moschee come luoghi chiusi, quando invece sono centri di incontro e di discussione".

l progetto 'Laboratorio cittadinanza' si inserisce nelle iniziative assunte dal ministero della Solidarieta' sociale per favorire l'inclusione sociale e l'integrazione degli immigrati, a partire dalla costituzione di un fondo ad hoc per cui sono gia' stati stanziati 50 milioni di euro.

Di questi 10 milioni saranno destinati ai corsi in programma sul territorio nazionale. "Il nostro obiettivo e' generalizzare questi corsi di lingua italiana e di costituzione italiana -ha detto Ferrero- realizzati dalle associazioni, dalle chiese, dai sindacati, in modo che in tutta Italia l'insegnamento della lingua italiana e dei valori della Costituzione diventino una pratica normale nel rapporto tra e con gli immigrati.

In Italia si stanno costruendo piu' muri che non soluzioni -ha aggiunto il ministro- per l'anno prossimo ci saranno mille corsi di italiano su tutto il territorio. Lavoriamo concretamente ad abbattere i muri ed ad evitare che si costruiscano, perche' pensiamo che questa sia la strada per una civile convivenza". Il ministro ha poi sottolineato 4 filoni d'intervento necessari per favorire l'integrazione sociale. I primi due punti hanno l'obiettivo di ampliare la conoscenza della lingua italiana per i ragazzi che frequentano la scuola dell'obbligo e di realizzare corsi con la collaborazione delle associazioni di volontariato e delle moschee.

E' allo studio inoltre una ipotesi di programmi televisivi Rai rivolti agli immigrati per favorirne l'alfabetizzazione, in merito al quale, secondo quanto ha annunciato Ferrero, c'e' gia' stato un primo incontro con il direttore generale della Rai Cappon. L'ultimo punto riguarda la collaborazione con le imprese per valorizzarne la responsabilita' sociale e favorire percorsi di sensibilita' sulla sicurezza sul lavoro. "Altro obiettivo e' eliminare i ghetti urbani", ha aggiunto il ministro, annunciando che a Padova lunedi' ci sara' la cerimonia di chiusura di via Anelli.