Botte e catene: ecco come vengono trattati gli extracomunitari in Italia


Genova: denunciati tre imprenditori edili

ansa

Botte, catene e pochi soldi: così i soci di una ditta edile trattavano nordafricani e romeni reclutati al nero per lavori ricevuti in appalto.

La polizia ha raccolto le storie di operai costretti a lavorare con arti fratturati o incatenati: guadagnava 10, 20 o al massimo 30 euro al giorno.

30 euro al giorno, per fare magari le ville di chi guadagna 300 euro l’ora. Poi ci si lamenta degli assalti in villa, della violenza degli immigrati. Siamo noi a fare violenza per primi. Questa notizia è di una gravità estrema, anche se si sapeva già da tempo, dello sfruttamento ai limiti della riduzione in schiavitù dei lavoratori extracomunitari.

Clandestini, quindi senza diritti e in balia di imprenditori criminali senza scrupoli. E ho paura che questa non sia affatto una situazione limite, ma la normalità. Come uscirne? Prendendo le difese legali dei lavoratori sfruttati. Dandogli un permesso di soggiorno, in maniera che possano trovare un lavoro onesto e sbattendo in galera chi li riduce in schiavitù. Mi sembrerebbe davvero il minimo in un paese civile.