Riconoscimento, basta la scansione facciale


Niente più impiegati alla dogana addetti al controllo di frontiera di documenti e portabagagli.

alice.it

Niente più valichi di frontiera. Niente più impiegati alla dogana addetti al controllo di documenti e portabagagli. L'ultima frontiera (il gioco di parole è d'obbligo) di questa vita, ordinata dal progresso tecnologico in materia di sicurezza, è rappresentata dall'avvento di telecamere e computer in grado di effettuare una scansione della targa e poi verificare se il viso del guidatore corrisponde a quello dell'effettivo proprietario. Anche se sorprende più, forse, sapere che ciò avviene nella città di Shenzhen, al confine tra le province cinesi di Guangdong e di Hong Kong e che questo sistema è stato il primo al mondo ad essere introdotto.

Giapponese è la multinazionale dell'elettronica che lo ha ideato e prodotto, la Nec, che lo ha installato già in otto check point della regione. Ed entro agosto ne saranno installati altri 32. Ad avvantaggiarsi della scansione facciale, quanto mai celere se paragonata alle prassi di controllo ordinarie, sarà l'attività del Dipartimento Immigrazione di Honk Kong, a tutti gli effetti parte del territorio cinese come regione ad amministrazione speciale.

Da parte loro, i residenti potranno rientrare più velocemente mediante il passaporto con un microchip contenente dati biometrici e il riconoscimento facciale. In previsione, la banca dati che si alimenterà conterrà i visi di tutti i cittadini. Adesso come adesso, il dispositivo funziona per i camionisti, ma l'azienda produttrice ha annunciato migliorie che dovrebbero consentire, una volta a regime, di individuare fino a otto passeggeri per vettura.

Sistemi simili di identificazione erano stati adottati prima ancora negli aeroporti, non senza sollevare dubbi sulla legittimità di questi mezzi in considerazione delle possibili violazioni della privacy. Nello scalo internazionale di Amsterdam, lo scorso maggio, sulla scia dell'esempio del londinese Heathrow e di alcuni aeroporti americani, è stato installato un macchinario che in pochi secondi effettua una radiografia in tempo reale e a figura intera per verificare che non siano introdotti armi, esplosivi o altri oggetti banditi dalle norme in materia di sicurezza.

Mentre l’inserimento di un microchip con dati biometrici e tecnologia di trasmissione a radiofrequenza (RFID) sta per diventare ormai la norma per i passaporti, il riconoscimento facciale rimane l’ultima barriera da violare in forma ufficiale e autorizzata. Le medesime perplessità avanzate in materia di tutela della riservatezza si pongono in relazione alla registrazione facciale dei clienti che avviene in alcune banche. All'entrata della filiale, il volto dei clienti viene memorizzato per un certo tempo in un database. Una pratica a cui ci si può sottrarre chiedendo di entrare da un ingresso alternativo e non controllato. Negli States, l'estremo si sposta ancora più in là in scuole ad alto regime di controllo, dove si può entrare solo dopo essere stati sottoposti al riconoscimento facciale da parte di un computer. Fuori dovrebbero rimanere molestatori e membri di gang giovanili.