Ospitalità temporanea soggetti vulnerabili


La Provincia autonoma di Trento ha approvato un piano

cinformi

La crescita del fenomeno migratorio porta con sé l’esigenza di modificare ed adattare le politiche di accoglienza in ragione dell’evolversi della situazione e dell’emergere di nuove problematiche. Parliamo in particolare delle misure per garantire ospitalità temporanea a particolari categorie di immigrati, dai richiedenti asilo politico alle vittime della violenza o della tratta. Vi è inoltre il problema dei lavoratori stranieri regolarmente soggiornanti ma che ancora non hanno trovato una soluzione abitativa, alloggiati finora presso l’ostello in via Manzoni a Trento, che contiene 40 posti letto; l’ostello dovrà infatti essere chiuso entro il 31 ottobre per lavori di ristrutturazione.

La Giunta provinciale, accogliendo una proposta dell’assessore alle politiche sociali Marta Dalmaso, ha deciso stamani due tipi di interventi: da un lato l’ampliamento delle categorie che possono avere accesso ad alloggi temporanei in strutture di edilizia abitativa pubblica, dall’altro il reperimento di nuovi alloggi, sempre di edilizia pubblica, per sopperire alla chiusura dell’ostello per i lavoratori.

Gli alloggi saranno gestiti dal Servizio politiche sociali e abitative della Provincia attraverso il Cinformi, unità operativa del Servizio stesso.

Vediamo il dettaglio: il Cinformi attualmente gestisce 10 alloggi Itea, distribuiti sull’asse dell’Adige, per un totale di 30 posti letto destinati ad ospitare i richiedenti asilo politico (questo è infatti il “tetto” fissato per la nostra Provincia). In base ai nuovi bisogni che stanno emergendo, si è deciso di allargare le categorie degli aventi diritto ad accedere a tali alloggi anche alle donne vittime della tratta o di violenze familiari. Inoltre tra gli aventi diritto verranno compresi anche i lavoratori stranieri che da ottobre, come già detto, non potranno più contare sull’ostello di via Manzoni.

Riguardo ai numeri: ai 10 alloggi Itea già a disponibili se ne aggiungono altri 8, tutti a Trento. I posti letto così gestiti passano da 30 a 70 (ricostituendo quindi la disponibilità di posti letto presso l’ostello dei lavoratori che altrimenti sarebbe venuta meno con l’inizio dei lavori di ristrutturazione).

La delibera odierna fissa anche i criteri per l’attribuzione dei punteggi per accedere alle graduatorie, e le somme che gli ospiti degli alloggi in questione dovranno corrispondere a titolo di contributo-spese.

Infine la delibera allinea la normativa provinciale alle linee guida nazionali in materia di rifugiati.