Scoperti a Monza due laboratori clandestini


Merce destinata a mercato italiano. Al giorno prodotte 500 maglie

alice.it

Nei due laboratori, i carabinieri hanno rinvenuto delle macchine da cucire ma anche delle piccole stanze da letto (di circa tre metri quadrati), dei frigoriferi e diverse aree adibite alla preparazione dei cibi. "Un segno evidente - ha spiegato il comandante del nucleo operativo dei carabinieri di Monza, Marco Daleo - del fatto che all'interno si lavorava e si viveva". Inoltre, la presenza di circa trenta sacchi di spazzatura ammassati è una prova, secondo i militari, del fatto che per circa una settimana nessuno è uscito dalle due strutture.

Le attività si svolgevano nel pomeriggio, a partire dalle 16, fino alle prime ore del mattino successivo. Viste le alte temperature, ogni postazione di lavoro era dotata di un piccolo ventilatore. Per non creare sospetti, i vetri delle strutture erano stati oscurati con del cartone. Infatti, nelle vicinanze si trova una carrozzeria e altre aziende. Ma ai laboratori si accedeva da alcuni cortili vicini attraverso piccole porte.

I carabinieri hanno deciso di fare irruzione nei due capannoni dopo che, nella stessa zona, alcuni giorni fa era stato identificato un cittadino cinese con precedenti penali per sfruttamento dell'immigrazione clandestina. Inoltre, il persistente odore di cibo e la presenza in strada nelle ore notturne di persone che portavano dei sacchi contenenti rifiuti alimentari, hanno fornito ulteriori elementi per l'azione dei militari.

Al momento del blitz, i carabinieri hanno trovato 25 persone, 13 in un capannone e 12 in quello adiacente, in una situazione di degrado. Alcune lavoravano mente altre dormivano. Si tratta di 18 uomini e 7 donne: 10 con regolare permesso di soggiorno e 15 irregolari. Per tre clandestini è scattato l'arresto per il mancato rispetto delle leggi sull'immigrazione, mentre per gli altri 12 sono state avviate le procedure di espulsione.

I due laboratori erano in grado di produrre ogni giorno circa 500 magliette dei più importanti club calcistici. La merce contraffatta presenta etichette con la dicitura 'prodotto originale'. Per questo, gli inquirenti stanno verificando se si possa trattare di prodotti "commissionati in nero" da immettere nei circuiti ufficiali del merchandising sportivo italiano.