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Cei: 'Siamo favorevoli alla cittadinanza breve'

Appoggiata la proposta bipartizan Sarubbi-Granata - Per il 17 ottobre 2010 è stato preparato un documento per la 46esima settimana sociale dei cattolici italiani che si svolgerà a Reggio Calabria denominato “Cattolici nell’Italia di oggi. Un’agenda di speranza per il futuro del Paese” da parte della Conferenza episcopale italiana. All'interno c'è anche un riferimento importante sulla concessione della cittadinanza agli stranieri, che in questi ultimi tempi sta tenendo banco tra i politici. “La concessione della cittadinanza ai figli degli immigrati è una condizione necessaria per l’integrazione degli stranieri nel nostro Paese. I vescovi, inoltre, aprono al federalismo ma bocciano quello fiscale che, dicono, fallirà”. Questo il senso dell'opinione dei vescovi che sono in sintonia dunque, con la proposta bipartizan Sarubbi-Granata che accorgerebbe i tempi per la concessione della cittadinanza, appoggiata anche dal presidente della Camera Gianfranco Fini.

“Il riconoscimento della cittadinanza da parte dello Stato italiano – si legge nel documento della Cei – è solo una condizione, certo necessaria ma non sufficiente, per una piena interazione/integrazione delle seconde generazioni nella società italiana. Riconoscere e far rispettare i diritti dei figli dell’immigrazione è infatti una responsabilità collettiva che investe tutte le istituzioni e tutti gli individui”.

Nel documento si sottolinea il “ruolo importante” che nella società italiana di domani svolgeranno i figli degli immigrati e si evidenziano i limiti dell’attuale legge per gli stranieri nati in Italia messa a punto nel 1992. La legge, osserva il documento, “ha finito per trasformarsi in una probatio perversa per migliaia di ragazzi e ragazze, le cui famiglie hanno dovuto seguire un percorso d’emersione dalla irregolarità attraverso sanatorie e regolarizzazioni”.

Le conclusioni sono ovvie. “E' opportuno meditare su dualismi e differenze territoriali del Paese evitando effetti perversi quali il federalismo da abbandono”.

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Martedì, 11 Maggio 2010 - a.p.


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