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UNHCR, raccomandazioni sugli aspetti fondamentali della protezione dei rifugiati in Italia

Sono decine di migliaia i rifugiati e i migranti che ogni anno arrivano in Italia, nel contesto dei cosiddetti "flussi migratori misti" - L’Italia nel 1954 ha ratificato la Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati e nel 1972 il relativo Protocollo Addizionale. Ma è solo dopo l’approvazione della "Legge Martelli" e l’abolizione della c.d. "riserva geografica2, che tale convenzione trova nel nostro paese piena applicazione. La legislazione italiana in materia d’immigrazione ed asilo, prevede tutta una serie di normative e procedure volte ad assicurare la protezione alle persone che giungono nella nostra terra.

Alla luce di questo L’UNHCR, ha espresso il proprio apprezzamento nei confronti delle autorità italiane, soprattutto per la Guardia Costiera, Guardia di Finanza e Marina Militare che hanno soccorso in mare in condizioni di estrema difficoltà molte persone arrivate per trovare una vita migliore. Queste persone fuggono da persecuzioni, guerre civili, violazioni dei diritti umani e secondo il Testo Unico sull’Immigrazione "non è possibile rinviare uno straniero verso un altro Stato nel quale non sia protetto dalla persecuzione".

Le raccomandazioni dell’UNHCR, dopo la recente giurisprudenza della Corte di Strasburgo e dopo gli avvenimenti in alcuni casi discutibili per contrastare l’accesso al territorio italiano da parte degli stranieri; si focalizzano sul fatto che negli accordi di riammissione e di cooperazione finalizzati al contrasto dell’immigrazione irregolare siano inserite adeguate clausole di protezione per i richiedenti asilo e i rifugiati. I meccanismi di controllo delle frontiere devono garantire il rispetto del principio del non-refoulement, ed è di fondamentale importanza che le autorità competenti, prima di applicare qualsiasi forma di allontanamento valutino caso per caso se questo possa portare all’esposizione a nuovi rischi di violazione dei diritti umani, nel momento in cui si sia rimandati al proprio paese d’origine.

Gli Stati membri affinché si trovino preparati all’accoglienza degli stranieri, dovrebbero utilizzare il Manuale Pratico per le Guardie di Frontiera del 6 novembre 2006, per formare il personale. L’UHNCR, ribadisce la propria disponibilità anche nel supportare le autorità competenti per realizzare adeguati moduli di formazione sulla protezione internazionale dei rifugiati anche all’interno degli uffici immigrazione delle Questure oltre che nel controllo delle frontiere. Si auspica infine il potenziamento dei servizi di assistenza e informazione attualmente esistenti presso gli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Malpensa e presso i principali porti adriatici.



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Sabato, 18 Maggio 2013 - Alessia Rigoli


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