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Germania, il Governo si apre agli immigrati che arrivano dall’Europa Mediterranea

La Merkel afferma che l’obiettivo comune deve essere quello di una maggiore coesione europea - La Germania è uno dei paesi dell’Unione Europea che dopo un periodo di stallo economico è ripartita con prospettive molto più rosee rispetto agli altri stati , Italia compresa. Il nuovo obiettivo della Germania, discusso a Berlino durante il secondo vertice federale sulla demografia, sarà quello di accogliere molti più immigrati provenienti dall’Europa Mediterranea, questo per favorire la crescita economica del paese e una maggior coesione europea.

Il ministro tedesco dell’interno Hans-Peter Friedrich, coadiuvato dalla cancelliera Angela Merkel ha appunto dichiarato che in Germania occorre sfruttare in pieno il proprio potenziale anche con una migliore formazione della forza lavoro locale. Ma l’economia tedesca si deve anche rivolgere all’Europa del Sud, dove il fenomeno della disoccupazione sta toccando cifre fino a prima inimmaginabili e dove la situazione dettata anche dalla crisi economica peggiora di giorno in giorno. Solo dopo aver fatto questo passaggio molto importante, Berlino potrà aprirsi anche ai paesi che adesso sono fuori dall’eurozona.

La Merkel dal canto suo ha affermato, che bisogna fare molto di più per favorire la mobilità in Europa, soprattutto in tempi di crisi come questi. Per ripartire bisogna sviluppare la mobilità nel mercato interno puntando a emulare il modello statunitense che da questo punto di vista funziona molto bene. L’obiettivo; in un paese come la Germania, che soffre un invecchiamento progressivo della popolazione e ha bisogno di nuova forza lavoro; è quello di aprirsi agli altri paesi.

L’Ocse, in una recente indagine sulle condizioni di vita nello Stato tedesco, ha reso evidente come i presupposti per un fenomeno immigratorio siano molto positivi, ma in tutto ciò ancora il Paese rimane chiuso e la capacità di richiamo è ancora percepita in maniera negativa dagli altri stati membri.

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Lunedì, 20 Maggio 2013 - Alessia Rigoli


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