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Dulbecco, Fo, Levi Montalcini e Rubbia chiedono un'azione dell'Italia. Interviene anche Nicole Fontaine

Naufragio, appello dei Nobel "Ora recuperate quei corpi - Adesso i familiari delle vittime del naufragio di Natale non sono più soli. Quattro premi Nobel - Renato Dulbecco, Dario Fo, Rita Levi Montalcini e Carlo Rubbia - chiedono che l'Italia si adoperi per dare sepoltura ai morti. I presidenti del Parlamento europeo, Nicole Fontaine, e della Commissione, Romani Prodi, dichiarano che la tragedia denunciata da "Repubblica" deve spingere gli Stati dell'Unione a darsi una comune politica dell'immigrazione. E il mondo politico italiano si interroga sulle proprie responsabilità.

Dice Nicole Fontaine: "Se si tratta veramente di un naufragio con traffico di esseri umani, se questa informazione è confermata, allora si tratta di una cosa orribile. E non sarebbe la prima volta che questo genere di dramma accade". Ricorda, la presidente del Parlamento europeo, il dramma di Douvres, il naufragio dei clandestini sulla costa del Midi francese: "La risposta dell'Unione europea deve essere una vera politica dell'immigrazione. Con il trattato di Amsterdam, le basi giuridiche per lottare contro questi fenomeni ci sono, ma occorre la volontà politica. Spero che i Quindici sappiano prendere decisioni il più presto possibile e innanzitutto che organizzino una repressione accresciuta e armonizzata dei traffici di essere umani".

E' quanto dice anche Ana Liria Franch, rappresentante in Italia dell'alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati: "Tragedie come questa lasciano senza parole. E' necessario che ci sia una maggiore riflessione politica sulle cause che stanno alla base di tali spostamenti indotti e che si agisca di conseguenza. Ed è anche necessario trovare nuovi modi per regolare il movimento globale di persone e per sottrarre gente innocente a quanti speculano sulla sofferenza umana".

Dolore. Orrore. Sono queste le parole più usate. Dice il ministro dell'Interno, Claudio Scajola: "Non voglio parlare come politico ma come uomo. Vedere quelle fotografie stamane mi ha fatto un enorme effetto. E ho pensato che il mondo dei paesi ricchi ha ancora molto da fare per evitare che simili tragedie si ripetano". E Livia Turco, ex ministro della solidarietà sociale: "Provo un sentimento di dolore profondo e di sgomento. So bene che come governo di centrosinistra non siamo colpevoli perché abbiamo fatto una buona legge, ma questa vicenda deve servire da monito: non bisogna mai dimenticare che sono in gioco vite umane".

Il governo dell'epoca è invece, secondo Gian Paolo Landi di Chiavenna, responsabile immigrazione di An, colpevole di una "sottovalutazione gravissima". Anche secondo il parlamentare di Rifondazione comunista Giovanni Russo Spena, che chiede l'avvio di una indagine internazionale, "le responsabilità politiche e governative sono chiarissime". Nel gennaio del 1997, quasi tutto il mondo politico tacque davanti ai terrificanti racconti dei sopravvissuti. Tra i pochi a interessarsi della tragedia, la senatrice Tana De Zulueta che presentò una interrogazione parlamentare in cui chiedeva di fare luce "su quello che già appariva il più grave disastro marittimo avvenuto nel Mediterraneo dopo l'ultima guerra".

Secondo Tana De Zulueta, che è una giornalista, anche i mezzi d'informazione hanno avuto delle responsabilità. Se ci fosse stata più attenzione, dice, "la comunità di Capo Passero non avrebbe fatto passare sotto silenzio il ritrovamento dei corpi degli annegati consentendo un recupero tempestivo del relitto". Lunedì, presenterà una interrogazione per chiedere il recupero delle vittime.

dal nostro inviato GIOVANNI MARIA BELLU

(16 giugno 2001)



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Giovedì, 10 Maggio 2007 - larepubblica.it


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